Metodo Conte by Alessandro Alciato

Metodo Conte by Alessandro Alciato

autore:Alessandro Alciato [Alciato, Alessandro]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Calcio
ISBN: 9788867319336
editore: Vallardi
pubblicato: 2015-10-25T16:00:00+00:00


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«In Nazionale le porte sono girevoli...»

(La meritocrazia al Coverciano Hotel)

Se la Juventus fosse un albergo, per Conte potrebbe essere l’Overlook Hotel, lo scrigno terrificante dentro al quale è custodito ogni segreto di Shining, il romanzo di Stephen King, diventato un clamoroso film diretto dalla mente contorta e geniale di Stanley Kubrick. Nella versione originale il protagonista (Jack Nicholson sul grande schermo) impazzisce quando ci si trova dentro, in quella calcistica rischia il mal di testa ogni giorno da quando si è spinto fuori, sbattendo la porta. Fra cigolii e sussurri. Conte e la Juventus non si ameranno mai più.

Matteo Darmian è molto più giovane sia del libro che del film. È nato a Legnano, in provincia di Milano, il 2 dicembre 1989. È lui stesso una storia in movimento: dal Milan che l’ha scaricato quand’era troppo giovane (ma già troppo forte) al Padova, dal Palermo al Torino dov’è diventato grande, fino al Manchester United. Un club, un’eterna scossa, la leggenda che fa la corsa su sé stessa, un ricordo che si rinnova e si autoalimenta, la squadra da mille e una notte in cui hanno giocato anche Bobby Charlton, Denis Law, George Best, Ryan Giggs, David Beckham e Cristiano Ronaldo. Carlo Ancelotti, quando allenava il Real Madrid, me lo diceva sempre: «Stiamo tenendo d’occhio Darmian e se resto qui prima o poi convinco il presidente ad acquistarlo». Non ci voleva un genio per capirne il valore, ma in Inghilterra sono stati più geni. Dio salvi la Regina, però a un certo punto la Regina si è fregata uno dei nostri talenti più puri. Ci ha lasciato la Mole Antonelliana, si è portata via un difensore.

Conte ogni tanto se lo va a riprendere. Da commissario tecnico dell’Italia, può. Fa parte dei suoi diritti. Il nome di Darmian – reduce dal Mondiale in Brasile – era già presente nella lista diramata dal ct il 30 agosto 2014, per i suoi primi impegni sulla panchina azzurra. Appena arrivato ha pensato anche a lui. All’orizzonte c’erano una partita amichevole da disputare a Bari contro l’Olanda e la trasferta in Norvegia per le qualificazioni a Euro 2016. La squadra andava ricostruita, rimotivata, rimessa in carreggiata. «E di certo una cosa non me la dimentico», esordisce Darmian, «cioè una frase contenuta nel primo discorso che ci ha fatto in ritiro.» A Coverciano. Anzi, al Coverciano Hotel, senza pazzi conclamati, senza incubi, senza bambini a scorrazzare fra i corridoi in triciclo. Il neo ct ha radunato tutta la squadra all’interno dello spogliatoio, con affaccio sul campo centrale del centro tecnico federale, a due passi dal Museo del Calcio, dove il passato si può riesumare a pagamento, anche se non sempre è una buona idea. «Ci ha parlato a lungo», prosegue Darmian, «ponendo l’attenzione su questioni tattiche, spiegandoci come avrebbe voluto far giocare la squadra, presentandosi a grandi linee. Per me, ad esempio, fino ad allora era stato sempre un avversario. Io giocavo nel Torino, lui era alla guida della Juventus.»

Darmian era seduto vicino ad Antonio Candreva e Andrea Ranocchia.



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